Dieta perfetta: Esiste una dieta perfetta e sostenibile?

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Dieta perfetta: Quali sono le caratteristiche di una dieta perfetta? Esiste una dieta perfetta per il nostro organismo e per l’ambiente che ci ospita? La dieta sostenibile

Il termine dieta deriva dalla parola greca “daita” che significava modo di vivere inteso come stile di vita. Nel nostro linguaggio il termine è stato invece adottato per indicare un regime alimentare da seguire al fine di perdere peso e tornare in forma. Tuttavia, negli ultimi anni, si sta assistendo ad un ulteriore evoluzione di questo termine, usato sempre più frequentemente abbinato ad altre parole. Gli aggettivi e gli appellativi associabili e associati alla parola dieta e i modelli di dieta promossi sono ormai infiniti e in costante crescita. Risulta praticamente impossibile enumerarli tutti ed è complesso scegliere quale sia in termini assoluti quello perfetto. Non esiste in realtà uno stile alimentare che possa essere perfetto per chiunque, questo perchè la perfezione non esiste neanche in nutrizione. Inoltre, ci si dovrebbe anche chiedere se una dieta che riteniamo perfetta per noi possa realmente fregiarsi di questo aggettivo. Aspiriamo continuamente e quotidianamente alla perfezione, ma troppo spesso pecchiamo di egocentrismo e rimaniamo concentrati solo su noi e sul nostro benessere, dimenticandoci dell’ambiente in cui viviamo e di tutti gli altri esseri viventi con cui dobbiamo condividerlo.

Avete mai considerato se la dieta perfetta che cercate possa considerarsi perfetta anche per l’ambiente che ci ospita?

Nulla può essere perfetto per noi se non lo è in primis nei confronti del pianeta che ci ospita. La ricerca del nostro benessere non può prescindere dal benessere dell’ambiente che ci circonda, per prenderci cura di noi dobbiamo prima di tutto prenderci cura di esso.

deita pancia piatta

Il nostro stile di vita, compreso il nostro stile alimentare, sta progressivamente riducendo la vita del nostro pianeta. Il nostro sistema alimentare è una delle cause principali dei danni ambientali, inclusi il cambiamento climatico e l’impoverimento delle risorse naturali. I prodotti di origine animale sono quelli con il costo ambientale più alto dovuto agli elevati consumi di risorse agricole e idriche necessarie per il sostentamento stesso degli animali. L’attuale produzione di alimenti di origine animale sta comportando un depauperamento dei terreni a causa di un eccessivo sfruttamento e una riduzione delle aree utilizzabili per la produzione di prodotti agricoli destinati agli umani. Se a questo aggiungiamo che l’ONU prevede che entro il 2050 la popolazione mondiale sarà di 9 miliardi di persone e che a questo incremento demografico corrisponderà una crescita anche della domanda alimentare, risulta immediato comprendere che stiamo vivendo in un sistema destinato a collassare. Tuttavia, l’impatto ambientale della nostra dieta non dipende esclusivamente dal cibo che mangiamo ma anche da quello che non mangiamo e gettiamo. Il cibo che sprechiamo, si traduce infatti in un inutile consumo delle risorse naturali impiegate per i processi di produzione, trasformazione e trasporto. In particolare, una delle fasi della filiera agroalimentare in cui si verificano i maggiori livelli di spreco alimentare è il consumo casalingo, questo rende ancora più evidente il contributo che ciascuno di noi potrebbe dare per favorire un mondo più sostenibile attraverso le corrette scelte alimentari.

Anche quest’anno il 22 Aprile si è celebrata giornata della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, che ci ricorda annualmente la necessità di adottare dei comportamenti più virtuosi e sostenibili, incluso uno stile alimentare sostenibile.

Per assicurare cibo a sufficienza per le generazioni future e al contempo minimizzare l’impatto ambientale, è necessario virare verso produzioni alimentari più sostenibili e cambiare le nostre abitudini a tavola.

Che cosa significa dieta sostenibile?

Nel 2011 la FAO ha definito come segue la dieta sostenibile:

“diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché a una vita sana per le generazioni presenti e future.
Le diete sostenibili concorrono alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, sono culturalmente accettabili, economicamente eque e accessibili, adeguate, sicure e sane sotto il profilo nutrizionale e, contemporaneamente,
ottimizzano le risorse naturali e umane”.

Sostenibilita green

Una dieta sostenibile è dunque un modello alimentare a basso impatto ambientale. L’impatto ambientale degli alimenti viene stimato tenendo conto il loro intero ciclo di vita. Si parla più precisamente di analisi del ciclo di vita (LCA: Life Cycle Assessment) che prevede la valutazione di diversi indicatori, i principali sono: l’impronta del carbonio, l’impronta idrica e l’impronta ecologica. La prima, misura l’insieme di gas serra responsabili dei cambiamenti climatici emessi nel ciclo di vita di un prodotto. L’impronta idrica invece stima i consumi idrici di un sistema produttivo; mentre l’impronta ecologica quantifica la superficie terrestre o marittima necessaria per fornire le risorse e assorbire le emissioni di anidride carbonica sviluppate lungo il ciclo di vita di un prodotto, dal campo allo smaltimento.

Come posso prendermi cura del mio organismo e dell’ambiente? Come si può mangiare sano e sostenibile? Quali comportamenti devo adottare?

4 consigli per mettere in pratica una dieta sostenibile.

Realizzare un sistema di produzione alimentare sostenibile e ridurre gli sprechi alimentari sono obiettivi globali fondamentali per il raggiungimento dei quali tutti noi possiamo dare il nostro contributo.

 

1. Riduci fino a eliminare il consumo di prodotti animali e aumenta il consumo di prodotti vegetali

Abbiamo già spiegato che la produzione di alimenti di origine animale ha un maggiore impatto ambientale in quanto richiede un maggior consumo di risorse rispetto a quelle necessarie per i prodotti di origine vegetale. Quindi largo spazio a cereali, frutta e verdura. Infatti, ad eccezione del riso, la cui coltivazione richiede una cospicua irrigazione, la produzione dei cereali e dei loro derivati non ha un impatto ambientale rilevante. Tra gli alimenti fonte di proteine, quelli a minor impatto ambientale sono i legumi, la cui coltivazione è fondamentale per la rotazione delle colture nei terreni. Inoltre, i legumi trasferiscono al suolo l’azoto assorbito dall’atmosfera e questo consente una riduzione dell’uso di fertilizzanti. Un maggior apporto di prodotti vegetali oltre ad essere una scelta più sostenibile consente anche di ridurre il rischio di alcune patologie come ipertensione, ictus, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro.

 

2. Acquista prodotti locali ma soprattutto di stagione

L’acquisto di prodotti locali, i famosi prodotti a km 0, consente di ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto. Tuttavia, occorre chiarire che scegliere prodotti locali rappresenta una scelta sostenibile solo se si tratta di prodotti stagionali, in quanto, la coltivazione all’interno di serre o la conservazione refrigerata per lunghi periodi aumentano notevolmente il consumo di energia e, quindi, l’impatto ambientale di quelle produzioni.

3. Presta attenzione alla spesa

Prima di andare a fare la spesa prepara sempre una lista di quello che è realmente necessario acquistare e che intendi realmente cucinare e mangiare. Evita di acquistare troppo cibo, soprattutto fresco, se non sei certo di consumarlo tutto. Questi accorgimenti ti aiuteranno sia a risparmiare sia ad evitare inutili sprechi di cibo.

Mentre fai la spesa leggi attentamente le etichette, ti daranno informazioni utili in merito a come e dove l’alimento è stato prodotto e a come conservarlo al meglio per evitare che vada a male e diventi quindi un rifiuto prima ancora di essere consumato.
Dopo aver fatto la spesa sistema correttamente i prodotti acquistati. Disponi i cibi in dispensa, frigorifero e congelatore in modo tale che i prodotti prossimi alla scadenza siano i più visibili e occupino posizioni avanzate; se l’alimento non ha una data di scadenza (per esempio perchè preparato da voi e congelato), segnate sull’imballaggio la data in cui l’alimento è stato cotto e riposto nell’elettrodomestico.

 

4. Rifletti prima di buttare un alimento

Ricorda che la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” non è una data di scadenza e quindi questo alimento è ancora sicuro e può essere consumato, potrebbe solo aver perso alcune delle sue caratteristiche organolettiche.
Prima di buttare degli avanzi chiediti se puoi riutilizzarli per nuove preparazioni. Usa tutta la tua fantasia e aiutati con libri di ricette.

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Articolo di  Veronica Riccioni dott.ssa in tecnologie alimentari e in scienze della nutrizione, nata a Rieti nel 1991.

Da sempre appassionata di cucina e cibo, dopo la maturità scientifica consegue il titolo di laurea triennale in tecnologie alimentari e successivamente quello di laurea magistrale in sicurezza e qualità agroalimentare e quello in scienze della nutrizione umana. Attualmente insegnante di Scienze in scuola secondaria di secondo grado e studente in un master di secondo livello in nutrizione, nutraceutica e dietetica applicata.

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